mercoledì 27 dicembre 2017

Che cosa vuol dire profilo basso?

Quante volte durante un film d’azione abbiamo sentito la frase, magari esclamata durante la scena più importante del film, “testa giù e profilo basso” dove puntualmente i personaggi si tirano su il cappuccio o coprono il volto con un una maschera scura e scivolando nel buio per scomparire
Mentre tu rimani lì, affascinato da quella mossa da spia con il dubbio del “e che cosa diavolo vuol dire profilo basso?”
In quel caso, la maggior parte della volte, quella frase vuole intendere “guai se ti fai vedere e attiri l’attenzione altrimenti qui non usciamo più da questa situazione”… ma avete mai pensato a questa frase nella vita reale?
Forse l’avrete sentita dai genitori sotto una forma diversa quando vi dicono “non divulgate i vostri dati”  oppure “non mettere troppe foto in giro”
Vi spiego:

Recentemente ho imparato che basta una singola semplice foto che mostra un piccolo particolare per tradire.
La parte esterna di casa vostra nello sfondo, quando facebook vi chiede “dove lavori – studi?” fino a inserire dati ancora più personali come numero di cellulare o altro. 

“Eh, ma vuoi che succeda proprio a me?”

venerdì 22 dicembre 2017

E tu, cosa ne pensi riguardo alla difesa personale? #2

Articolo numero due per sezione di "articoli non scritti da parte di Alice e che infatti sono molto più interessanti perchè ormai il tuo stile lo conosciamo" riguardo a questo nuovo tema sulla violenza.
Oggi il nostro autore non è niente di meno che Alessandro Biondi, la persona che pazientemente ogni lezione ci sopporta ma soprattutto SUpporta... e con cui presto porterò una bellissima intervista sul canale insieme alle altre ragazze del corso.


Cosa sono le paure?quante forme può assumere?
Le paure sono principalmente due.
Quel che conosci e quel che non conosci!!
Eh già! la paura può essere una situazione vissuta,quindi una situazione del passato.
Quindi ,relazionato al ricordo, negativo traumatico.
C'è anche la forma del non conoscere.
Puoi creare la stessa situazione senza averla mai conosciuta.
Voglio dire,  finché le proprie paure non vengono realmente conosciute assorbite e trasformate in conoscenza rimarranno dentro di noi, senza sapere realmente le nostre potenzialità per affrontarle.
Creare dei percorsi anche per queste situazioni.
Nei miei percorsi di autodifesa cerco di stimolare ogni singola allieva di poter acquisire più sicurezza anche per migliorare la propria via.
Dare una forme per poi assorbire la stessa forma studiata.

Poter liberare la propria autostima, poter realmente dialogare con noi stessi.
Cercare di portare fuori le tante cose che creano solamente disarmonia interiore.

Certamente in certe situazioni di violenze psicologiche/fisiche occorre un percorso con un gruppo di supporto di professionisti.
Psicoterapeuti, psicologi, persone che possono creare un terreno fertile per "rinascere"
Al centro di tutto c'è l'essere umano.
Mai come un singolo elemento, bensì come un'insieme di tutto.
Stimolare la propria volontà, per creare una vita piena di conoscenza, coscienza.
Per divenire persone più libere, più felici.

Di seguito, se volete scoprire qualcosa di più sull'autore di questo pezzo vi lascio il link al suo sito: http://www.sayawbologna.eu/
E vi raccomando di andare a leggere anche tutti gli altri articoli pubblicati sempre riguardo a questo tema! 

domenica 17 dicembre 2017

Dove si nasconde la violenza cap. #1

Ciao, mi chiamo Emma, mi avete conosciuta nel primo articolo.
Sono una ragazza modesta, molto simpatica,  capelli chiari sempre perennemente tra le mie dita a causa di un tic nervoso, unghie rosicchiate e  risata spontanea.
Con uno stile che rappresenta la me che ho paura ad esporre circondata da fiori colori e anelli argentati faccio voltare sempre due volte i bambini che mi passano vicino e notano il mio stile.
Ho poco più di vent’anni e per tutto questo tempo ho vissuto nascondendomi sotto cappotti pesanti, finte innocue bugie e o alla luce del sole in mezzo alla folla di persone o nelle ombre della notte scivolando come un gatto contro alle pareti.
Non ho mai pensato di tornare a casa a piedi la sera quando potevo utilizzare mezzi o semplicemente avere il gusto di camminare con la testa non incassata tra le spalle per non attirare sguardi indiscreti e potermi godere in mondo intorno a me.
E cosa c’è di strano direte voi? Fermatevi a pensarci un momento .

giovedì 14 dicembre 2017

E tu cosa ne pensi della difesa personale? #1

Buongiorno lettori
Nuovo giorno, nuovo articolo.

Oggi inauguro una serie di nuovi non veramente scritti da me.
Mi spiego meglio.
Come sapete bene in un corso, a meno che voi non siate un vip con l'allenatore privato, non si è mai soli... per questo motivo, dopo mille e svariati ripensamenti, ho pensato di chiedere alle persone che hanno deciso di partecipare a questa avventura con me cosa ne pensavano a riguardo.

Ho stilato alcune domande da seguire come traccia lasciando completa carta bianca a tutte coloro che volevano far sentire il loro pensiero e - o parere a riguardo.
Quindi ringrazio tantissimo a tutte coloro che hanno deciso di partecipare a questa iniziativa  e vi lascio il commento che la gentilissima Daniela ha lasciato a riguardo.



Lo sapevate che sul dizionario alla voce “autodifesa” sono indicati due significati che portano a due utilizzi diversi di questa parola?
1. Difesa personale da atti di aggressione.
2. Il sostenere la difesa legale di sé stesso da parte dell’imputato.

Ma c’è un altro significato che mi piace di più e che forse li racchiude entrambi:
“tutela, protezione di sé stesso”.
Diciamo che spesso siamo impegnati a difenderci da accuse infondate che ci sono mosse da persone di vario genere: datori di lavoro, coniugi, famigliari, estranei di vario tipo.
Bene! Questo è ciò che la maggior parte delle persone è abituato a fare nella quotidianità. Purtroppo non esistono solo situazioni in cui attuare un’autodifesa provocata da attacchi verbali. Abbiamo anche gli attacchi fisici.
Ahi che dolore!!!!

martedì 5 dicembre 2017

Cosa sono le simulazioni?

Prima che iniziate la lettura di questo articolo volevo avvertire per chi fosse alla ricerca di un "racconto" come quello della volta scorsa che questo è qualcosa di completamente diverso.
In queste brevi righe mi sono presa il tempo di rispondere ad una domanda che mi è stata rivolta recentemente ed è: Durante il corso di autodifesa ci si picchia veramente?

Ebbene signori, ecco la mia piccola risposta da persona che sta scoprendo piano piano questo nuovo mondo e che ama condividerlo.
P.s.
Il prossimo post sarà nuovamente con uno "sfondo narrativo"

Recentemente mi è stato domandato se durante il corso di autodifesa ci si picchia veramente o è tutto una simulazione.
Come ho già detto, mi son iscritta a questo corso da poco quindi non sono ancora in grado di dare risposte su certi argomenti, ma mi rendo perfettamente conto che questo dubbio possa sorgere veramente facilmente.
Insomma, mia mamma è la prima che non vede l’ora di vedermi tornare a casa con il naso rotto giusto per dirmi “te l’avevo detto che ti saresti fatta male!”
Ma, a meno che io non decida di prendere a testare qualcosa, non succederà mai.
Perciò, no signori, niente violenza vera e propria.
Se ci tenente tanto a sfogare la rabbia potete sempre prendere l’autobus verso le 13-14 del pomeriggio… li si che vi divertirete.




Durante l’allenamento però, a circa metà lezione, si arriverà al momento in cui “ora mettiamo in pratica quello che abbiamo imparato”
Momento in panico.