martedì 22 settembre 2015

Recensione Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

Finalmente sono tornata anche qui sul blog!! 

Cominciamo con la trama: 

Christopher è un quindicenne colpito dal morbo di Asperger, una forma di autismo. Ha una mente straordinariamente allenata alla matematica ma assolutamente non avvezza ai rapporti umani: odia il giallo, il marrone e l'essere sfiorato. Ama gli schemi, gli elenchi e la deduzione logica. Non è mai andato più in là del negozio dietro l'angolo, ma quando scopre il cane della vicina trafitto da un forcone capisce di trovarsi di fronte a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era così bravo a risolvere. Inizia così a indagare...

Partendo dal presupposto che io non sapevo niente su questo libro ero partita con i migliori propositi.L'idea di scrivere dal punto di vista del bambino (e con i suoi problemi) è un'idea interessante, ma che secondo me non è stata sviluppata benissimo.

E ora la  recensione: 

Sarà perché non sono un medico, ma se non ci fosse stato scritto nella trama non avrei mai capito di che malattia soffre lui, magari non l'ho visto boh, (ma già così partiamo  male)

 [caption width="480" align="alignright"] la mia copertina è orrivibile ma l'ho trovato all'usato per 2.50€ (ehehe) [/caption]



 La storia è scritta bene tranne che per alcuni tratti a volte si perde e va a raccontare cose che poi molla a metà senza dare troppe spiegazioni o risolvendo la questione in poche parole spicce. A volte mi è sembrato come se l'autore non sapesse dove stesse andando a parare e risolvesse tutto dando la colpa alla malattia del ragazzo :/ 

Il finale non mi è piaciuto per niente, o meglio, non l'ho trovato inerente alla storia iniziale (mi sembra quasi che a un certo punto lo scrittore se ne fosse completamente scordato) che lo stile di scrittura dello scrittore non sia come a quelli a cui sono abituata e a volte mi abbia abbastanza annoiato è un conto; ma far finire un libro in questo modo decisamente non mi è piaciuto.
Tre stelle solo perché per metà libro sono riuscita a immedesimarmi e vedere la vita dal punto di vista di un ragazzo problematico, facendomi in un certo senso aprire gli occhi: però non penso lo consiglierei mai  a nessuno.