E SE SMETTESSI DI AVERE PAURA DI DIRE NO?

Questa sera, durante il corso è stata avanzata una richiesta tanto normale quanto difficile da portare a termine.
Ci è stato chiesto, con tono pacato e tranquillo, di buttare fuori una parola tanto semplice quanto forte durante un esercizio.
“Fatemi un favore, quando colpite dovete dire una semplice parola: No”
Niente di difficile giusto?
Esattamente ciò che pensavo io.

La parola “no” sono semplicemente due lettere messe vicine che separate tra loro hanno la stessa valenza di qualsiasi altra lettera.
Ma provate a buttarla fuori questa parola; direttamente dal petto, facendola rotolare per la gola lasciandole raccogliere la giusta intonazione e  graffiandola con i denti prima di lasciarla rimbalzare per le pareti di casa.
Farlo da soli in una stanza vuota fa un certo effetto, ma provate a farlo con qualcuno davanti a voi, che sta pretendendo qualcosa, vi sta sovrastando e mettendo a disagio.
Come uscirà quel “no”?

Nei miei pensieri ho sempre pensato che in una situazione del genere il mio “no” sarebbe stato molto polemico e arrogante, ma mai avrei pensato che anche in una situazione controllata sarebbe stato così difficile buttare fuori una semplice parola.

No

Quante volte in capo ad una giornata vi capita di dire questa parola.
Forse a volte anche più di quante si dice sì.
Io sono arrivata ad una conclusione molto semplice: questo famoso “no” che tanto siamo convinti di avere dentro esiste ed è presente in ognuno, ma è nascosto dietro ad una pesante cortina di sentimenti, ricordi, paure e  canoni sociali che ci vengono imposti ormai fin dal momento in cui nasciamo fino a farlo restare silenzioso in un angolino.
Però perché allora dobbiamo sottostare ai nostri pensieri anche quando siamo in una situazione che richiede un sonoro “No” detto sulla faccia?
Uno di quei No che faccia fare un passo indietro all’interlocutore

Uno di quei famosi No che tanto risuonano nella testa ma che non vengono mai fuori e al posto loro dalle labbra passa un semplice “come ti pare” a denti stretti.

Crescendo mi sono resa, e mi sto rendendo, conto che dire di No diventa sempre più difficile; anche se non ho capito quale sia la vera e propria ragione di questo problema.
Se la mia risposta è NO io devo poter essere in grado di dirlo dire a dieci anni, a venti o anche a cento con la stessa facilità senza che nessuno mi dica che non posso o sono fuori luogo.

No è una parola potente e violenta, ma al tempo stesso può essere delicata e leggera.
No è una parola come tutte le altre che si trovano nel vocabolario.
Bisogna solo imparare a usarla, ma soprattutto bisogna imparare a non temerla… perché veramente con un “No” si possono stravolgere intere situazioni.

Quante volte mi hanno detto negli anni che per combattere la mia timidezza dovevo mettermi davanti allo specchio e parlare, intonare e modulare la voce.
Bene, da domani, o quando sarò sola in casa altrimenti è la volta buona che i miei mi cacceranno, mi guarderò nello specchio e, oltre a dirmi che sono sempre più simpatica, scandirò uno dietro l’altro i miei NO.
Saranno bassi, leggeri ma anche forti e arroganti e continuerò, continuerò e continuerò finchè non avrò più paura di guardare in faccia le persone e dire “NO”