venerdì 17 novembre 2017

DOVE SI NASCONDE LA VIOLENZA? #0


Ciao lettore sconosciuto,
Voglio scambiare con te due parole soltanto prima di lasciarti all'articolo.
Quella che stai per andare a leggere non è una sempre recensione, è "l'inizio" "il primo capitolo" o "una piccola anticipazione" leggermente romanzata per dare un'idea di quello di cui andremo a parlare in questa sezione che si può semplicemente riassumere con "No alla violenza"
La maggior parte dei post saranno sulla falsa riga di un racconto con morale, ma posterò anche articoli riguardanti argomenti sempre più importanti.
Nella speranza ti piaccia
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DOVE SI NASCONDE LA VIOLENZA?



«Che carino suo figlio, quanti anni ha?»
«Ventiquattro mesi»
E tu resti lì, a contare sulle dita quanti sono ventiquattro mesi. Conti i mesi, quanti giorni ci sono in un mese, se l’anno è bisestile o meno e se le ore fanno media nel conto.
«Molto carino» esclami poi alla fine senza esserci venuta a capo «Come si chiama?»
«Giancarlo» risponde la sconosciuta al parco vicino a te soddisfatta «Vedo che va molto d’accordo con sua figlia…»
«Emma» rispondi con orgoglio guardando le trecce bionde della bambina che sta impilando una serie di sassolini a pochi metri.
Stai per aggiungere qualche altro stupido convenevole come “Suo figlio ha dei bellissimi occhiali alla Harry Potter o…
Il bambino prende una treccia a Emma.
Alzi lo sguardo pronta a reagire senza capire.
Emma scaccia la mano grassoccia del bambino.
Lui la rialza e questa volta tira con forza la treccia strappando un gridolino innocente alla bambina che si riprende i capelli innervosita e si alza correndo dalla mamma.


Il bambino ride.
Emma non piange e non ride, è solo confusa e si rifugia dalla mamma in cerca di spiegazioni.
«Che carini! le piace proprio al mio Giancarlo!» esclama la donna
Emma non capisce e la mamma la porta via in un’altra panchina mettendola a sedere e spiegandole che quello che ha fatto il bambino è sbagliato e che la volta successiva gli avrebbe dovuto immediatamente dire di smetterla.


Sono passati quindici anni.
Emma sta uscendo per la sua prima festa: indossa un vestito nero e un bel rossetto rosso.
Passa davanti ad un gruppo di ragazzini della sua età che le fischiano dietro e la chiamano “bambolina”
Uno si avvicina e le sfiora la schiena, ma scappa via e torna subito nel gruppo dei suoi amici.
La ragazza non capisce a fondo il valore di quel gesto, ma sentendosi a disagio, accelera il passo allontanandosi.
«Sono giovani, l’avranno fatto involontariamente» le spiega l’amica di qualche anno più grande che ha sempre alcuni lividi violacei sul collo e parla solo di rassegnazione e del fatto che il suo fidanzato un giorno si e due no le porta un mazzo di rose.

Emma ora ha compiuto trent’anni è al suo primo colloquio di lavoro; vuole fare la commercialista.
«Sa, per essere una donna è molto intelligente» commenta il suo interlocutore fingendo di leggere il suo curriculum.
«Ma non posso assumerla, è troppo giovane e potrebbe creare confusione nel mio studio»
La ragazza che una volta è stata la bambina dalle trecce bionde si congela e poi, come mossa da una un’altra se, scoppia a ridere di gusto come se avesse sentito la barzelletta del secolo.
«Sa, per essere un emerito deficiente è molto simpatico» riesce a dire tra una risata e l’altra «Nemmeno si sforza a trovare delle scuse decenti! credo proprio potrebbe fare il comico»
«Si?»
«Non farebbe ridere nemmeno quelli che si nascondo dietro a delle faccine su Facebook per insultare»


La stessa bambina-donna-ragazza prima con le treccine, poi con un vestito nero e infine con una laurea in mano.
La stessa Emma che, anche senza rendersene pienamente conto, subisce violenze da tutta la vita.
E perché?
Perché è bionda? Perché si chiama Emma? Ditemelo voi il perché.
Queste semplici tre situazioni possono completamente ribaltate con pochi semplici gesti:

Il bambino si mette a ridere?
«Emma, girati non dargli retta. Non merita il tuo tempo uno che si comporta così con te» con gentilezza, senza urlare «Se continua vattene e non guardarti indietro»
Brutale, fa male da dire… ma necessario per far capire a entrambi quale sia la strada giusta.

«Bambolina biondaaaa»
«Sono qui e sono bionda» ferma, decisa senza paura «Hai bisogno? Non mi interessa se hai quindici anni e parte del cervello lo lasci a casa per fare il figo con gli amici»
Si avvicina.
Allunga una mano, ma è ancora troppo presto per capire le sue intenzioni.
Emma non corre, non si irrigidisce, sta ferma e lo sfida con lo sguardo a non proseguire.
Se prosegue la ragazza ha una bellissima voce cristallina per urlare e due mani e due piedi per difendersi.
«Ti ho per caso dato il permesso di toccarmi?»
Risate dagli amici seminascosti nel buio ma il ragazzo indietreggia.
Minaccia silenziosamente con lo sguardo e avanti senza guardarsi indietro.

Esistono tanti tipi di violenza, intimidazione o persone che ti screditeranno sempre perché ti temono o vogliono solo credersi superiori.
MA
Esistono tanti tipi di violenza quanti tipi di difesa.
La difesa non è solo quella fatta di pungi e calci, la difesa si crea dalle radici del carattere montando mattone per mattone autostima, coraggio, sangue freddo e capacità di scoppiare a ridere quando è necessario.
La difesa personale è la prima e unica arma che può essere seriamente utile davanti alla cattiveria del mondo.
Non serve abbassare lo sguardo e andare avanti.
Non serve mettersi un cappotto lungo per nascondere le gambe.
Non serve attaccare verbalmente per non essere feriti.

Serve essere consapevoli della crudeltà della vita e del fatto che ama giocare sporco.
Bisogna sapere incassare e dare, alzare la testa quando necessario e abbassare la voce nei momenti adatti.
E soprattutto di non vergognarsi a urlare AL FUOCO nel caso si venisse attaccati e non AIUTO.
Saper mettere da parte tutto solo per sé stessi.

La violenza esiste e la assistiamo tutti i giorni almeno due volte al giorno, ma siamo talmente abituati che non ci facciamo quasi più caso.
Oppure semplicemente la dileguiamo con “per fortuna non è successo a me”


Iniziate ad alzare la testa e non vergognatevi se quello che trovate vi spaventa.

Io tutt’ora sono ancora terrorizzata da un mondo che ho appena cominciato a scoprire. 

2 commenti:

  1. Un articolo bellissimo. È crudo, e molto vero.
    Trovo che hai ragione su tutto e che c'è la necessità di sensibilizzare più persone possibile.
    Continua così! Ti ho sempre stimato Alice

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    1. grazie mille! Sono davvero felice l'articolo ti sia piaciuto e grazie per il complimento! Sei troppo gentile :))

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